Argomenti
44. Il Costo Strategico della Qualità
Questo articolo è disponibile, a differenza degli altri di questa pagina, solo in lingua inglese
The Strategic Cost of Quality
Gary Cokins
Carlo Attademo
Quality!?
How many times we hear of this word and the related concepts and standards needed to be met in order to be certified as an ISO 9000 (and following…) organization.
But are we sure about the meaning of Quality?
Are we sure about its strategic importance for a company to be profitable?
The former question involves some considerations about how we are accustomed to perceiving quality.
Most of us take it as a concept strictly linked to the high performance of making products and delivering services with reference to the processes to make and deliver them.
It looks like only the business pursuing a Differentiation strategy would embrace the quality concept.
It isn’t always this way.
Quality is the ability of an organization to arrange all of its internal processes and to make all of its products/services to meet (at a minimum) the expectations of its customers.
That means that even a firm adopting a low-cost strategy can also embed the quality concept into its processes and products/services.
Last but not least, the firms nowadays are being affected by aggressive competitors to increase the quality standards of their products/services and lower their costs, thus adopting as a result a mixed strategy.
That means that it’s even more insightful how this subject is “across-the-board”.
The second question about the Profitabilty?
You can find the full article in the file attached below
43. La Regola Generale non esiste
I CFO molto spesso guidano la scelta di una contabilità industriale e del relativo sistema di reporting basato sulle opinioni, molto dettagliate e ben presentate con argomenti specifici approfonditi, dei vendors dei relativi software.
Sarò il più diretto possibile.
La maggior parte delle implementazioni del sistema di costing si concentra principalmente sulla decisione di impostare o meno un sistema di standard o meno e una volta presa questa decisione dalle persone che hanno questo compito (di solito i CFO), grande importanza è attribuita al ruolo e alla consulenza dei vendorsdei software.
Alla fine molti CFO scelgono il sistema di contabilità e reporting dei costi relativo a tale software che consente la migliore ripartizione dei costi aziendali per oggetto di costo e fornisce una percezione immediata di tali risultati, considerando i fabbisogni informativi indipendenti dal tipo di processi aziendali, prodotti e dallaa strategia dell'azienda.
In altri termini credono di ottenere il sistema più adatto sulla base del livello di dettaglio e facilità di visualizzazione.
Ma la ripartizione dei costi aziendali e i suoi risultati così facili da monitorare sono in linea con i loro fabbisogni informativi?
Sarebbe preferibile ascoltare prima i contabili analitici e i controller che sono molto ben informati sulle caratteristiche legate ai costi e sono in grado di trovare la giusta "soluzione".
Nelle righe seguenti riassumerò i tipi più utilizzati di sistemi di contabilità industriale e il relativo sistema di Reporting segnalazione che un CFO potrebbe decidere di implementare nella propria azienda in base a criteri diversi.
Iniziamo.
Come ho detto prima, la scelta più frequente è tra un sistema di costo standard e uno a costi attuali (a consuntivo), ma tra questi tipi di misurazione dei costi c'è un'altro a metà strada.
Il suo nome è Normal Costing.
Detto questo, prendiamo in considerazione le risorse e i relativi costi che sono alla base di questa scelta: Lavoro Diretto, Materiali Diretti e Costi Generali Industriali (intendo quelli di Produzione mentre per il settore dei Servizi quelli sostenuti per "fornire" i Servizi ai clienti).
Quando una parte di essi è "prevedibile" circa il loro importo e il costo unitario con riferimento a ciascun prodotto/servizio a cui ci si riferisce in modo ragionevole in definite e stabili condizioni di efficienza dei processi di produzione/consegna, il sistema di Costing Standard è pienamente applicabile.
La sua utilità è rivolta al controllo dei costi, alla valutazione delle prestazioni e al miglioramento continuo quando si confrontano i risultati effettivi (costi) con l'importo standard e i costi rappresentano una base con cui fare i relativi confronti.
Per quanto riguarda il sistema dei Costi a Consuntivo sappiamo che ogni prodotto / servizio è addebitato di tutte le spese una volta che esse sono sostenute.
Molto preciso per scopi decisionali, ma non consente una percezione immediata di come le cose stanno andando così velocemente come invece il sistema standard fa.
Naturalmente, quando non ci sono condizioni che consentono l'adozione di determinazione dei costi standard, la scelta del sistema a consuntivo è obbligatoria.
Quindi, che dire del Normal Costing e quali sono le ragioni principali che portano al suo utilizzo?
Prendiamo il caso in cui i vostri prodotti hanno i propri specifici materiali diretti (anche il lavoro diretto se la forza lavoro è specializzata in quella specifica manifattura/fornitura), molto diversi da quelli riguardanti altri prodotti, mentre tutti i processi di produzione/fornitura sono invece simili.
In questo caso il Normal Costing contempla il sistema a consuntivo per i materiali diretti e un costo unitario stimato per prodotto/servizio conm riferimento altre spese indirette.
Sia che si utilizzi una contabilità industriale standard o una a consuntivo o normale, ci si muove all'interno di un sistema di costing per Commessa/Prodotto o per Processo o per "Operation".
Infatti, un'altra canonica classificazione concerne il modo con cui si possono attribuire i costi agli oggetti di costo.
Quando tutti i costi vengono addebitati direttamente al prodotto/servizio, ci troverà in un metodo di costing per commessa; quando si attribuiranno tutte le spese al processo di produzione/fornitura del prodotto/servizio (da allocare correttamente ai prodotti/servizi), ci si trova in un processo di costing per processo. Infine, se si attribuiscono i costi dei materiali (insieme o meno a quelli del lavoro diretto o altri costi fissi speciali) agli oggetti di costo e tutti gli altri al processo (per ultimo allocati ai prodotti/servizi), ci si sposta all'interno dell'Operation Costing.
Naturalmente la scelta risiede nelle caratteristiche dei prodotti e dei processi e nella specificità delle risorse consumate con riferimento agli oggetti di costo.
Nel fare il tipo di scelta che abbiamo indicato, abbiamo trascurato l'orizzonte della redditività dell'impresa, se la sua strategia sia focalizzata sul lungo termine o sul breve termine.
Nel primo caso, l'approccio basato sulle attività si presenta come uno dei più indicati per soddisfare i requisiti di informazione del management (in particolare quando i processi aziendalinon sono così uniformi quando si fa riferimento ai prodotti/servizi/clienti/canali di distribuzione).
Come tutti sappiamo, quando l'orizzonte è a lungo termine, i costi fissi (con riferimento al volume prodotto) acqisiscono molta importanza e l'accuratezza della loro imputazione agli oggetti di costo viene in evidenza al massimo grado.
A questo punto è possibile scegliere ad esempio la tecnica di gestione dei costi GPK, molto adatta all'azienda con più centri di costo caratterizzati da molte risorse ad intensità di capitale.
Consente la costruzione di molti risultati economici intermedi, anche distinguendo tra risorse fisse (e relativi costi) a breve termine e quelle a lungo termine.
Se i costi generali fissi (con riferimento al lungo termine) costituiscono la maggior parte delle spese, allora il classico ABC (Activity-Based Costing) è lo strumento più appropriato, identificando i driver correttidel consumo delle risorse (quando il tempo è il driver più appropriato, il Time-Driven ABC è un'ulteriore opzione).
Se la vostra intenzione va anche alla valutazione della capacità inutilizzata, un mix di ABC e GPK, la RCA (Resource Consumption Accounting), può soddisfare le vostre esigenze.
Per non parlare delle applicazioni approfondite degli approcci basati sull Attività dedicati al concetto di Valore come la Capacity Cost Management e l'Activity- Based Management.
Nel primo caso il sistema è utilissimo per molti scopi decisionali e molto adatto in particolare alle imprese che adottano una strategia di leadership dei prezzi (quando la determinazione del prezzo segue un metodo di mark-up), consentendo l'identificazione e la misurazione del tempo e dei costi della capacità intilizzata e della capacità non produttiva e di conseguenza il potenziale aumento del denominatore (capacità produttiva) verso cui si dividono i costi fissi e il calcolo di un costo fisso unitario inferiore da applicare a ciascuno prodotto/servizio.
Quest'ultimo è coerente con il valore per come viene percepito dai clienti con riferimento agli attributi/funzionalità del prodotto/servizio.
Mettendo da parte la dicotomia tradizionale tra i metodi basati sul volume e quelli basati sull'attività, non possiamo trascurare il sistema di Lean Accounting.
Questo è validoin particolare quando si dispone di molti modelli di prodotto/servizio i cui processi di produzione/fornitura sono molto simili in modo da poter costruire alcuni gruppi omogenei (Value Sterams) raggruppando alcuni dei numerosi modelli, la cui redditività può essere costruita e percepita contemporaneamente attraverso report meno dettagliati.
Questa metodologia è anche un'ottima base per obiettivi di miglioramento continuo (continuous improvement) destinati a ridurre gli sprechi e migliorare l'efficienza in generale dei processi aziendali.
Naturalmente questa trattazione non ha l'obiettivo di analizzare ogni tecnica di Costing nel modo più approfondito possibile ma di evidenziare la necessità per i CFO di prestare attenzione alle opinioni professionali dei loro contabili analitici (o professionisti del controllo di gestione) quando si decide l'implementazione di un metodo di costing particolare allo scopo di essere in grado di fare le migliori analisi e decisioni.
Cosicchè questo articolo non è il "luogo" giusto dove elencare tutti i vantaggi e gli svantaggi dei metodi di cui sopra.
Se si desidera apprendere di più su una particolare tecnica si possono trovare alcuni articoli su questa pagina e mettersi in contatto con thestrategiccontroller.com per ulteriori dettagli.
Come pote aver compreso dopo queste righe, ci sono molti fattori, oggettivi (circa i prodotti/servizi e i processi aziendali) e soggettivi ( strategia), da considerare attentamente. Questo porta alla conclusione che la Regola Generale non esiste.
42. Perché la contabilità dei costi nella sanità è così particolare?
I temi delcontrollo di gestione hanno le loro caratteristiche per ogni settore e alcuni dei loro strumenti richiedono gli opportuni adeguamenti a tali caratteristiche e alla strategia delle aziende.
Indicatori, budgeting, impostazioni di contabilità dei costi e altri sono gli strumenti che attirano l'attenzione del management per migliorare la loro valenza informativa e predittiva.
Ci sono casi in cui tali questioni presentano ancora più peculiarità che rendono i compiti de management più impegnativi nella fase di impostazione e richiedono la necessità di una conoscenza approfondita dei processi interni.
Una piena competenza interfunzionale e/o disponibilità ad acquisirla è più essenziale che mai per "fare le cose per bene".
Uno di questi casi è senza dubbio quello delle aziende sanitarie a causa delle esigenze che la loro "attivita" dovrebbe soddisfare.
La buona salute dei pazienti è l'obiettivo che inevitabilmente pone il livello dei servizi di sanità ad un ranking di alta qualità.
Tuttavia, va da sé che un'altra caratteristica del settore sanitario che colpisce gli strumenti di controllo è la limitata autonomia delle organizzazioni private circa il prezzo, in funzione del valore pubblico dei loro servizi che attirano l'intervento del legislatore.
Tale intervento riguarda direttamente l'assistenza sanitaria pubblica, nella maggior parte dei Paesi è il sistema predominante, e ha anche una grande influenza nei Paesi in cui viene utilizzato il sistema di assicurazione sanitaria.
Infatti, gli ospedali privati non possono discostarsi molto dai prezzi "imposti" dall'autorità di regolamentazione attraverso modi diversi per ciascuno dei servizi interessati che rientrano nella loro "influenza" e per questo dovrebbero fare affidamento sull'alta qualità e la tempestività nel fornire i servizi al fine di raggiungere il maggior numero possibile di clienti, concentrandosi allo stesso tempo sulla ricerca della migliore efficienza possibile nella gestione dei costi.
Tuttavia, l'argomento in questione non è breve e richiede molto tempo e attenzione da dedicare a ogni tipo di tesi correlate; per questo motivo ho ritenuto di concentrarmi su un solo argomento: la contabilità strategica dei costi delle aziende sanitarie.
Sappiamo tutti che la contabilità dei costi aiuta le aziende a capire dove e come le risorse vengono consumate, identificando i processi più costosi rispetto a quelli più economici.
Allo stesso tempo, i servizi/prodotti e i centri di responsabilità sono valutati e classificati in base ai loro costi.
Iniziamo con le principali peculiarità:
1) Con particolare attenzione alle organizzazioni delle aziende sanitarie, possiamo vedere che sono strutturate in modo prevalente in centri di costo e che il numero di quelli primari è elevato (identificare alcuni centri come quelli di profitto è molto insolito in considerazione della difficoltà di "sfruttare" il lato dei ricavi come abbiamo scritto in precedenza).
2) Un'altra caratteristica è che di solito i costi del lavoro sono gli unici classificati come costi diretti di centro.
Molte spese sono generali e sono sostenute per supportare tutti i centri di lavoro.
Al fine di spiegare l'impatto di queste peculiarità sulla contabilità dei costi, andiamo più in profondità.
Quali sono i principali centri operativi?
Reparti ospedalieri (ciascuno dedicato a una specialità medica), reparti ambulatoriali, day-hospitals e altri.
Se li esaminiamo, possiamo comprendere il motivo per cui i costi diretti di centro sono rappresentati principalmente da quelli del lavoro.
I materiali (ogni tipo di materiale di consumo) sono messi a disposizione di ogni reparto e il loro consumo è solo indirettamente legato al numero di posti letto. Infatti, i letti sono solo in pochi casi tutti occupati e la lunghezza del soggiorno del paziente è sempre diversa.
Questo combinato con l'elevato numero di reparti (centri di costing) rende qualsiasi tentativo di attribuire i costi correlati in modo diretto abbastanza difficile. Inoltre solo pochi farmaci possono essere attribuiti direttamente ad alcuni centri di costo e ai rispettivi pazienti in modo tempestivo e preciso.
Per non dire ancora che le apparecchiature mediche sono disponibili per l'uso di tutti i reparti che potrebbero averne bisogno in base al decorso della malattia dei pazienti e non sono di uso esclusivo solo di alcuni di essi.
Naturalmente, queste sono indicazioni generali e alcune eccezioni possono essere trovate a seconda dell'ampiezza delle cure date ai pazienti dalle aziende.
Dopo un'analisi su larga scala delle organizzazioni sanitarie, il risultato principale è che le spese variabili indirette sono predominanti e quando diciamo questo, ci riferiamo ai centri di costing che forniscono i propri servizi ai pazienti.
Questi costi generali, come ho scritto prima, sono sostenuti per il funzionamento di tutte le strutture.
Che cosa significa?
Prima di tutto, dovremmo scegliere i fattori di costo più appropriati collegando nel modo più realistico possibile il consumo di risorse ai centri di costo (che riguarda anche la valutazione del "lavoro" dai centri di supporto a quelli primari).
La soluzione sul lato della contabilità dei costi potrebbe essere l'uso di tecniche statistiche che mostrano questi driver nel miglior modo possibile.
A tal proposito molti affermano che l'uso dell'approccio basato sull'attività potrebbe essere una buona soluzione.
A mio parere l'uso di ABC è appropriato quando i servizi forniti ai clienti sono molto eterogenei e le spese generali fisse non sono trascurabili cosicchè una mappatura e la ripartizione delle attività sono ancora più importanti.
Un altro aspetto derivante dalle righe precedenti è che la controllabilità dei costi da parte dei rispettivi dirigenti di dpt, semplicemente a causa delle loro caratteristiche, è limitata e se consideriamo che quando i medici lavorano come dipendenti ciò comporta contratti di lavoro "protetti", l'influenza è ancora più limitata.
È molto consigliabile collegare una parte della retribuzione ad alcuni indicatori di performance, consentendo un migliore controllo sui costi (un aspetto peculiare del controllo del settore sanitario è quello dei KPI non finanziari che non sono trattati in questo articolo).
ULTIMO MA NON MENO IMPORTANTE il grande utilizzo da parte di ogni centro di costo della consulenza da parte di medici che lavorano nella stessa organizzazione, ma all'interno di altri dpts.
Ciò porta ad sollevare la questione del giusto prezzo di trasferimento interno (più opportunamente il costo di trasferimento nel caso dell'azienda sanitaria) che i gestori del centro di "RICEVIMENTO" potrebbero vedere come un modo ingiusto per essere addebitati dell'inefficienza del centro di origine del medico che fornisce la consulenza, poichè sono costi di quest'ultimo ad essere presi in considerazione.
La scelta consigliabile potrebbe essere l'uso di un costo standard orario del centro di origine impostato come base per la valutazione della consulenza da prendere come un costo aggiuntivo del centro di ricevimento.
Altri aspetti si presentano riguaradanti la contabilità dei costi quando si tratta del sistema di sanitario ed è per questo che, se si desidera saperne di più, è possibile entrare in contatto con me a pagina Contatti.
41. Gli aspetti strategici del Target Costing
Una delle tecniche di gestione dei costi "orientate al cliente" maggiormente applicate è senza dubbio quella che viene chiamato Target Costing.
Tuttavia non tutti i suoi utilizzatori la considerano un metodo profondo, sinergico e interattivo tra l'azienda e il suo mercato, o concentrandosi solo sul prezzo di mercato o non tenendo conto delle preferenze dei clienti sulle funzionalità del prodotto/servizio.
Anche quando guardano alle preferenze dei clienti, i manager non assumono la prospettiva de cliente stesso. Prendono le loro "sensazioni" sulle esigenze del cliente come il riferimento più importante per decidere i tagli di costo appropriati.
Tuttavia, al fine di approfondire questi aspetti della questione abbiamo bisogno di fare un passo indietro e spiegare al meglio le caratteristiche principali di questo approccio di gestione dei costi.
Calcio d'inizio!
Dovremmo sapere che la maggior parte dei costi sostenuti da un'azienda nella fase di produzione/fornitura del ciclo di vita dei costi del prodotto/servizio dipende da come il prodotto/servizio stesso è progettato/pianificato.
Allo stesso tempo, i costi di assistenza post-vendita relativi a un prodotto possono essere una conseguenza delle scelte effettuate nella fase di progettazione.
Proprio in questa fase il Target Costing salta su per aiutare i manager responsabili delle spese da sostenere in molti dei centri di costo dell'azienda.
Come funziona?
Il punto di partenza è la formula magica:
Prezzo di mercato - Profitto desiderato = Costo Obiettivo (Target Cost)
Il primo termine dell'equazione è anche il primo ad essere determinato dalle imprese e che è ottenuto attraverso diversi metodi che non spiego qui.
In secondo luogo viene fissato un profitto desiderato e la differenza raggiunta è il riferimento per le principali decisioni e azioni dell'azienda.
Possiamo facilmente vedere come questo approccio non è basato su mark-up che determina prima di tutto il costo per unità di servizio/ di prodotto e quindi applica la quota del profitto desiderato per unità (di solito una percentuale).
Detto questo, ora possiamo andare avanti con i seguenti passi senza trascurare di fare alcune considerazioni.
Durante le mie esperienze ho incontrato sia aziende che operano nei mercati del lusso che quelle producono prodotti di largo consumo che partivano dal prezzo per arrivare al Target Cost.
A questo punto potrei affermare che le imprese più adatte a fare uso di questo metodo sonole prime solo perché di solito hanno clienti meno sensibili al prezzo, il che dà meno pressione per operare sui costi.
Ho detto "a questo punto" perché non ho ancora esposto i passaggi aggiuntivi del Target Costing che evidenziano le funzionalità del prodotto/servizio che sono le caratteristiche principali che i clienti dei grandi prodotti di consumo guardano (più di quanto i "ricchi" facciano).
In altri termini, se ci concentriamo solo sulla formula "magica", possiamo prendere questa tecnica di gestione dei costi solo come un'equazione matematica e niente di più, senza mettere le esigenze del cliente al centro della nostra attività e inoltre non cogliere la grande adattabilità di questo metodo a tutti i settori.
Al contrario, se viene effettuata un'analisi di mercato che si riferisca esclusivamente alle preferenze espresse dai clienti sui criteri utilizzati come fattori principali per il loro acquisto, il Target Costing è una delle tecniche di gestione dei costi di maggior successo.
Come avrete notato, ho scritto nella frase precedente "si riferisca esclusivamente alle preferenze espresse" perché in molti casi le opinioni dei manager sulle esigenze dei clienti sostituiscono i risultati delle indagini sui clienti come punto di partenza del Target Costing, il che è il grande errore di ogni tipo di azienda.
Infatti, in particolare quando si gestisce un'azienda che opera in un ambiente in rapida evoluzione, le sensazioni/opinioni dei manager non sono così tempestivi e precisi.
I responsabili del marketing dovrebbero leggere al meglio i risultati di tali indagini, facendo leva su le loro competenze, ma il puntoiniziale dovrebbe sempre essere la voce del mercato.
Tuttavia, dopo queste considerazioni torniamo all'argomento dell'articolo e riprendiamo semplicemente dal risultato delle indagini con i clienti.
Le preferenze evidenziate richiedono che alcune attività e i relativi costi siano effettuate e sostenuti dall'azienda per produrre o fornire le funzionalità/caratteristiche che soddisfano tali preferenze.
Per indirizzare il Costo desiderato identificato dalla "formula magica", è necessario effettuare un'analisi delle relazioni tra funzionalità e costi.
Alcuni metodi saltano fuori per individuare questi collegamenti in termini di costi sostenuti dalle aziende per garantire ciascuna di queste funzionalità.
Nella mia mente ci sono Activity-Based Management e la Cost Function Development.
Il primo richiede l'adozione di un metodo di costing basato sulle attività e collegato al concetto di valore guidato dal cliente.
L'ultimo (vedere l'articolo 6 di questa pagina web, "Sei orientato al cliente? Ecco come riesci a saperlo") può essere utilizzato quando i componenti dei prodotti sono "rilevanti", in altri termini, importanti "aggregati di costo". Il calcolo dei costi indiretti attribuiti a ciascuno dei componenti può essere effettuato sia su approcci basati sul volume che sull'Activity-Based Costing.
Che cosa dobbiamo sottolineare riguardo agli effetti sull'organizzazione del lavoro?
Il Target Costing richiede una forte interazione tra vari dpt come R&D, Marketing e Finance.
Solo questa interazione rende accessibili e lavorabili diversi tipi di dati che altrimenti sarebbero inutili.
È necessario un lavoro di coordinamento approfondito da parte del top management e l'impostazione di database che raccolgono molti dati è importante nella stessa misura.
Una volta individuate le relazioni tra funzionalità e costi, si presenta il cosiddetta Value Engineering.
È il quarto passo del Target Costing e ha l'obiettivo di guardare oltre il compromesso tra questi elementi e vedere qual'è il suo livello migliore.
L'articolazione di Value Engineering dipende dalla modificabilità delle caratteristiche del prodotto.
Se le caratteristiche e le funzionalità correlate possono essere facilmente aggiunte o modificate singolarmente, avremo l'Analisi delle Funzionalità (Functionality Analysis) che considera il compromesso di cui sopra per ciascuna delle caratteristiche del prodotto/servizio.
Un esempio dei settori interessateìi è quello della moda che è l'opposto del settore automobilistico in cui le caratteristiche del prodotto sono trattate in un "pacchetto" relativo a un determinato modello.
In questo caso gli ingegneri progettano (Design Analysis)) diversi modelli di prodotto, ciascuno con un gruppo di funzionalità e prestazioni correlate insieme a una determinato ammontare di costi.
Non dimenticare che i costi presi in considerazione coprono tutto il ciclo di vita del prodotto, compreso il servizio post-vendita le cui spese possono essere una conseguenza delle scelte fatte nella fase di progettazione.
Un esempio?
Tra le diverse soluzioni si può avere anche la possibilità di includere uno stesso componente di altri modelli in quello che si sta analizzando al fine di ridurre i costi di produzione, ma cosa succede per l'intera azienda se la parte è difettosa?
I costi di garanzia aumenteranno in modo importante.
Dopo questa ulteriore specifica, la scelta in entrambi i casi (Analisi di funzionalità e progettazione) va verso la soluzione che soddisfa i clienti nel miglior modo possibile e allo stesso tempo non va oltre il costo obiettivo (Target Cost).
Naturalmente i driver di costo, gli elementi relativi a ciascuna funzionalità che spiegano l'entità e la direzione delle spese, possono essere meglio identificati statisticamente con l'uso di alcune tecniche la cui discussione non rientra nell'oggetto di questo articolo "strategico" e se si vuole conoscerli, è possibile ricorrere alla pagina Contatti.
A questo punto possiamo affermare che il Target Costing è adatto in particolare per le aziende con una strategia che cade a metà strada tra la differenziazione e la leadership dei prezzi.
Tuttavia questa conclusione non è completa perché questo approccio di costing quando combinato con la "filosofia" di miglioramento continuo (continuous improvement) è la sua migliore guida possibile perché dà una "buona" direzione ad essa.
Cosa voglio dire con questo?
In considerazione che il Kaizen (Continuos Improvement) è adottato in larga misura dalle aziende manifatturiere con una strategia di Leadership dei Prezzi e che sono in continua ricerca di metodi di riduzione dei costi di produzione, non possiamo fare a meno di affermare l'utilità universale del Target Costing che si adatta a ogni azienda e ogni settore (compreso quello dei servizi).
Ultimo punto.
Ricordando che il ciclo di vita di ogni prodotto/servizio (dalla prospettiva delle vendite e non dei costi) è costituito da 4 passaggi (Introduzione, Crescita, Maturità, Declino), la mia opinione è che, considerando il livello di conoscenza del prodotto/servizio acquisito dai clienti in quella fase e tenendo conto dell'interazione tra loro e l'azienda, l'uso del Target Costing, sempre importante, non deve essere sottovalutato nella fase di Maturità.
Si desidera scavare in profondità nell'ambito del Target Costing!!??
Pagina Contatti di questo sito web
40. Le grandi implicazioni dei veri costi di capacità (PARTE SECONDA)
Questo articolo sarà meglio compreso se avete dato un'occhiata all'articolo n. 31 di questa pagina web.
Abbiamo visto le categorie in cui la Capacità è suddivisa e il modo per ottenerle e valutarle in base all'uso del Committed Cost per ora, del Managed Cost per ora e del Available Cost per ora.
Tuttavia, sono possibili classificazioni ancora più dettagliate della Capacità Inutilizzata (che rendono le decisioni se ricorrere a nuovi investimenti o no ancora più facili), ma è intuibile comprendere che dipende dalla possibilità di ottenere ulteriori dati e dai costi di tale reperimento.
Lo scopo di questo articolo, proprio come avviene per tutte le dissertazioni della pagina Argomenti, è quello di evidenziare il lato strategico degli oggetti di attenzione e se si vuole andare più in profondità, è possibile ricorrere alla pagina Contatti.
Calcio d'inizio.
Un altro punto in questione è il riferimento del calcolo del tempo teorico, la base per determinare la Capacità Inutilizzata.
Supponiamo di avere solo due macchine, A che opera 8.760 ore all'anno, B che opera 7.000 ore (supponiamo che sia in leasing e che il contratto non fornisca ulteriori estensioni di tempo).
Allo stesso tempo, supponiamo che il tempo necessario per lavorare ogni unità di prodotto che "passa" per entrambe le macchine sia un'ora, in modo che se si utilizza la macchina A per tutto il tempo, si otterranno 1.760 unità in attesa di essere lavorate presso la macchina 2.
Il risultato è che è stato creato del "Magazzino" con i suoi costi di gestione e del tempo non produttivo (archiviazione, gestione.....).
SI DOVREBBE GUARDARE AL COLLO DI BOTTIGLIA (BOTTLENECK) E DEFINIRE IL VOSTRO TEMPO THERETICO (7.000 ORE).
È anche chiaro come I bottleneck definiscano anche il ritmo dell'intero sistema.
Il significato di ciò che sto scrivendo è che non si può trascurare l'identificazione dei colli di bottiglia per la creazione delle stime dei costi utilizzate nei sistemi CCM.
Inoltre, il collo di bottiglia è utile in questo contesto per rivolgere l'attenzione al punto del processo in cui i miglioramenti produrranno aumenti in unità di beni (unità di servizio) e redditività potenziale.
Cosa significa?
Nell'esempio precedente ho delineato come il tempo non produttivo venga creato nel processo quando la capacità delle macchine non è bilanciata intorno al collo di bottiglia e gli sprechi in eccesso (tempo di attesa, stoccaggio, movimentazione) saltino fuori.
Si sa che queste categorie di attività (rientranti nelle categorie di capacità non produttiva) non sono valutate dai clienti nei limiti ordinari, figuriamoci quando vengono generate in eccesso.
Tuttavia, sottraggono risorse e tempo dalle altre attività che invece vengono valutate dai clienti al fine di effettuare l'acquisto di prodotti e servizi.
Queste attività sono la fabbricazione (esecuzione in caso di servizi) e quelle di sviluppo perché producono ouput e, di conseguenza, un aumento potenziale della redditività.
Inoltre, è facile vedere come l'approccio ABC possa essere vantaggioso nella mappatura delle attività interessate all'interno del sistema CCM, ma questo non è l'oggetto di questa trattazione.
Prima di passare alle metriche che è possibile utilizzare per valutare le opportunità addizionali di business o di outsourcing, vorrei evidenziare un altro punto.
La Capacità Non Produttiva è causata dalla variabilità del processo.
Se si esaminano alcune delle sue forme (ad esempio tempi di inattività pianificati, tempi di inattività non programmati, manutenzione, rilavorazione...), è possibile dedurre come questo tipo di capacità si presenti a causa delle variazioni necessarie per passare da una commessa all'altra, per mantenere le macchine in modo efficiente e così via.
Tutte queste sono "pause" che dovrebbero essere ridotte al minimo adottando le misure appropriate che riducono la probabilità di variazione e cercando di migliorare la qualità del processo e dei componenti che riducono il tempo non produttivo.
Ecco un esempio di un'azienda di produzione.
Se la qualità/tipo delle materie prime/componenti è uniforme, il numero di operazioni di set-up (come il riattrezzaggio per esempio) sarà ridotto.
Facciamo l'esempio di un'attività di servizio.
Un'azienda di telemarketing i cui dipendenti chiamano e chiamano sempre le stesse persone per commercializzare un prodotto o un servizio, ricevendo molto spesso alla fine risposte negative.
Se le chiamate fossero indirizzate a un tipo specifico di persone/target (probabilmente il più "fruttuoso"), senza variazioni dell'approccio di gestione del target e del "processo di persuasione" con informazioni e prodotti/servizi diversi da pubblicizzare), le chiamate inutili ripetitive (rilavorazione) verrebbero evitate e il tempo guadagnato sarebbe incentrato sul tempo produttivo e di conseguenza più redditizio.
L'uniformità del processo dovrebbe essere perseguita con successo non solo all'interno della catena del valore di ogni azienda, ma anche con riferimento alla sua catena di approvvigionamento per essere la più redditizio possibile.
Alcuni di questi problemi sono stati affrontati nell'articolo n. 36, "Solo Just In Time?" a cui vi rimando.
Un altro uso del sistema CCM è la sua utilità come mezzo per monitorare il miglioramento continuo.
Infatti, permette anche di confrontare la Managed Capacity e i relativi costi periodo dopo periodo e analizzare se alcuni progressi stanno venendo ottenuti
Ad esempio, se si esamina la tendenza del Managed Cost per ora e si nota una diminuzione evidenziata dai report CCM, significa che è stato raggiunto un aumento dell'efficienza nella distribuzione delle risorse.
Supponiamo, inoltre, che la vostra azienda abbia investito in nuove tecnologie acquistando nuove attrezzature.
Il risultato naturale di esso dovrebbe essere l'aumento nel periodo di tempo in questione del Committed Cost per ora rispetto al periodo precedente.
Allo stesso tempo, il Managed Cost per ora è stato ridotto.
Che cosa significa?
Guardiamo i numeri.
Tabella 1 – Monitoraggio del miglioramento continuo
Anno |
Committed Cost/HR |
Percent variation |
Managed Cost/HR |
Percent variation |
2018 |
$ 2.800 |
|
$ 4.800 |
|
2019 |
$ 3.400 |
+ 21,21% |
$ 4.200 |
- 12,5% |
Significa che la politica d'investimento dell'azienda per aumentare l'efficienza dei processi sta andando nella giusta direzione.
E riguardo alle metriche per prendere le giuste decisioni di business incrementale e outsourcing?
Un modo semplice per calcolare sia la Capacità Produttiva che i suoi costi è stato indicato nell'articolo 31.
Se si divide il Costo totale della Capacità Produttiva in base al numero di unità di prodotto (unità di servizio), si otterrà il Costo Competitivo per Unità.
Costo Capacità Produttiva/Numero di Unità di Prodotto (Unità di Servizio) - Costo Competitivo per Unità.
Questo rapporto è molto utile per valutare alcune decisioni oltre il breve termine (noi sappiamo che nel breve termine ci si riferisce ad alcune misure specifiche, prima di tutto il Margine di Contribuzione o il Margine di Throughput).
Infatti, esso tiene conto dei "costi reali" legati all'utilizzo della capacità in un processo decisionale e il confronto dell'attuale Costo Competitivo per Unità con il costo di una potenziale attività incrementale per unità (tempo ciclo X Available Cost per ora) produrrà un risultato logico.
Inoltre, sono possibili altri tipi di ragionamenti strategici sulla decisione di accettazione del Business Incrementale da parte dell'azienda (pagina Contatti).
Allo stesso tempo, se il costo dell'opzione di outsourcing per unità è inferiore al Costo Competitivo per Unità dell'azienda, significa che si tratta di una decisione vantaggiosa.
Ulteriori considerazioni possono farsi sull'approccio di gestione dei Costi di Capacità e la letteratura è ricca sia di aspetti operativi che strategici, ma thestrategiccontroller.com ha evidenziato ciò che considera alcune delle principali caratteristiche strategiche.
Se si desidera approfondire, la pagina Contatti di questo sito web è sempre disponibile